La grande Muraglia
Conosciuta dai cinesi come la “ Muraglia lunga 10.000 lì "( un lì corrisponde circa a 500mt ), la Grande Muraglia ( Chàngchèng ) si estende dalla provincia di Liàonìng fino a Jiàyùguàn, nel deserto del Gobi. Il muro originario fu eretto oltre 2000 anni fa durante la dinastia Qin (221-207 a.C. ), quando la Cina venne unificata sotto l’ imperatore Qin Shi Huang,mentre le barriere difensive in muratura, costruite da regni indipendenti per proteggere i terreni dalle invasioni dei predoni nomadi, furono collegate l’una all’altra. L’impresa richiese migliaia di operai, molti dei quali erano prigionieri politici e 10 anni di duro lavoro. Progettata perché costituisse un’impenetrabile barriera difensiva contro gli invasori, la Muraglia non ha mai svolto la funzione per cui era nata. Come, a quanto si racconta, osservò Gengis Khan, la forza di una muraglia dipende da chi la difende, e le sentinelle dopo tutto potevano essere corrotte. Funzionò come strada sopraelevata, che consentiva lo spostamento di persone ed equipaggiamenti attraverso il terreno montuoso. Il suo sistema di torri di segnalazione, che utilizzava segnali di fumo prodotti dalla combustione dello sterco di lupi, trasmetteva rapidamente alla capitale le notizie sui movimenti dei nemici. 
L’escursione alla muraglia cinese si può fare in due modi. Da Badaaling a 70 km a nord-ovest di Beijing a un’altitudine di 1000 Mt, con una comoda funivia, assaltati da una moltitudine di venditori ambulanti e di bancarelle che vendono souvenir. Dove si trovano gioielli in giada e pietre preziose che dal prezzo non possono essere che di vetro. Medici in camice bianco che diagnosticano disturbi curabili soltanto con costosi e misteriosi rimedi cinesi, che sono prontamente forniti sul posto. Oppure bisogne trovare un accesso un po’ meno “accessibile”. Parliamo con la nostra guida cinese, spiegandogli le nostre perplessità e aspettative. Ci propone di andare a Haunghua a 60 km a nord di Beijing. E’ un tratto non ancora restaurato, è diviso in due settori che s’inerpicano sui fianchi delle colline intorno a un bacino idrico; con i suoi bastioni alti e ampi, parapetti intatti e massicce torri di segnalazione, rappresenta un classico ben conservato esempio di fortificazione Ming. La proposta prevede di dormire in casa di contadini nelle adiacenze della muraglia in una stanza in comune con il bagno sotto le stelle. Per noi è un po’ eccessivo non siamo ancora pronti a ciò. Scegliamo di fare solo i pasti da loro. L’unico albergo disponibile è bello all’apparenza ma come spesso ci è accaduto, ma tenuto in pessime condizioni. Jerry, la nostra guida, dormirà dalla famiglia ci lascia dicendoci che nessuno del personale parla inglese, per cui siamo soli. Dalle finestre della camera s’intravede la protagonista, La grande Muraglia. È’ lì imponente e silenziosa che domina la valle. Il tempo speriamo che migliori il giorno dopo , una nebbiolina rende l’atmosfera un po’ misteriosa e solitaria. Jerry ci saluta ci verrà a prendere alle 6 del mattino. Solita notte travagliata. Il nuovo fuso ci lascia ancora un po’ fusi.
Ci svegliamo alle cinque hanno appena tolto l’acqua in bagno per cui usciamo così come siamo. Ha appena finito di piovere .La mia speranza di belle foto si affievolisce. Albeggia l’atmosfera e fantastica questo gigante ci guarda sfumandosi nella nebbia. Ci incamminiamo in un sentiero di campagna completamente avvolto dagli alberi, l’erba bagnata ha un colore verde intenso. In poco tempo anche noi siamo completamente bagnati dalle gocce che cadono dalle fronde. Sentiamo un rumore di acqua che cade, una cascata pensiamo. Stiamo andando verso una diga che nostro malgrado attraverseremo. Il paesaggio che ci si presenta è: a sinistra un lago con l’acqua a raso, il muraglione della diga, a destra, l’acqua che tracima in una cascata. Noi dobbiamo passarci in mezzo. Rimaniamo un attimo sconcertati l’acqua che tracima, è poca per fortuna. Davanti a noi il passaggio è largo circa due metri con una parte acqua, dall’altra uno strapiombo di centinaia di metri intorno la nebbia …. Anche oggi la nostra avventura è cominciata. Passata la diga, il sentiero s’inerpica sulla collina ripido e bagnato , camminiamo una mezzora, arriviamo davanti a una scala di legno tipo ferrata di montagna che ci permette di salire sul gigante. L’emozione e molto forte ci sediamo sui gradini e restiamo ad ascoltare il silenzio, ci immaginiamo di sentire l’eco delle voci degli operai che l’ hanno costruita ,degli eserciti che ci hanno marciato sopra . E’ sempre molto difficoltoso viaggiare organizzandosi da soli e volendo entrare veramente in contatto con i luoghi e le persone ma momenti come questo, avvolti in questa nebbiolina cinese, ti fanno dimenticare tutte le difficoltà. Pensi già alla prossima
tappa. Scattiamo il solito centinaio di foto e ci prepariamo alla discesa. A dir la verità abbiamo anche un po’ fame, arriviamo dalla famiglia dove dovremmo mangiare che sono ormai le undici, ci laviamo in cortile, visto che al mattino ci siamo lavati come i gatti con l’acqua della bottiglia di minerale. Finalmente ci sediamo sotto le fronde di un bellissimo ficus e facciamo colazio
ne–pranzo, come spesso ci succede nelle escursioni. Hanno cucinato per noi dei piatti a base di verdure del loro orto, fagiolini melanzane e altre verdure locali gli immancabili noudols e riso, le posate oramai ce le siamo dimenticate, inutile chiederle, in questo “ agriturismo “. Siamo diventati abbastanza abili con le bacchette le fame aguzz
a l’ingegno. La famiglia è molto cordiale e ci chiede notizie attraverso la guida che ci fa da traduttore, sono molto curiosi di sapere da dove veniamo come ci troviamo, e perché siamo così interessati a questo gigante che è lì da sempre, domina dall’alto la loro casa e per loro è di famiglia. Camminata per arrivare al nostro mezzo dove ci addormentiamo tutti, mentre l’autista ci porta verso una nuova avventura.

L’escursione alla muraglia cinese si può fare in due modi. Da Badaaling a 70 km a nord-ovest di Beijing a un’altitudine di 1000 Mt, con una comoda funivia, assaltati da una moltitudine di venditori ambulanti e di bancarelle che vendono souvenir. Dove si trovano gioielli in giada e pietre preziose che dal prezzo non possono essere che di vetro. Medici in camice bianco che diagnosticano disturbi curabili soltanto con costosi e misteriosi rimedi cinesi, che sono prontamente forniti sul posto. Oppure bisogne trovare un accesso un po’ meno “accessibile”. Parliamo con la nostra guida cinese, spiegandogli le nostre perplessità e aspettative. Ci propone di andare a Haunghua a 60 km a nord di Beijing. E’ un tratto non ancora restaurato, è diviso in due settori che s’inerpicano sui fianchi delle colline intorno a un bacino idrico; con i suoi bastioni alti e ampi, parapetti intatti e massicce torri di segnalazione, rappresenta un classico ben conservato esempio di fortificazione Ming. La proposta prevede di dormire in casa di contadini nelle adiacenze della muraglia in una stanza in comune con il bagno sotto le stelle. Per noi è un po’ eccessivo non siamo ancora pronti a ciò. Scegliamo di fare solo i pasti da loro. L’unico albergo disponibile è bello all’apparenza ma come spesso ci è accaduto, ma tenuto in pessime condizioni. Jerry, la nostra guida, dormirà dalla famiglia ci lascia dicendoci che nessuno del personale parla inglese, per cui siamo soli. Dalle finestre della camera s’intravede la protagonista, La grande Muraglia. È’ lì imponente e silenziosa che domina la valle. Il tempo speriamo che migliori il giorno dopo , una nebbiolina rende l’atmosfera un po’ misteriosa e solitaria. Jerry ci saluta ci verrà a prendere alle 6 del mattino. Solita notte travagliata. Il nuovo fuso ci lascia ancora un po’ fusi.
Ci svegliamo alle cinque hanno appena tolto l’acqua in bagno per cui usciamo così come siamo. Ha appena finito di piovere .La mia speranza di belle foto si affievolisce. Albeggia l’atmosfera e fantastica questo gigante ci guarda sfumandosi nella nebbia. Ci incamminiamo in un sentiero di campagna completamente avvolto dagli alberi, l’erba bagnata ha un colore verde intenso. In poco tempo anche noi siamo completamente bagnati dalle gocce che cadono dalle fronde. Sentiamo un rumore di acqua che cade, una cascata pensiamo. Stiamo andando verso una diga che nostro malgrado attraverseremo. Il paesaggio che ci si presenta è: a sinistra un lago con l’acqua a raso, il muraglione della diga, a destra, l’acqua che tracima in una cascata. Noi dobbiamo passarci in mezzo. Rimaniamo un attimo sconcertati l’acqua che tracima, è poca per fortuna. Davanti a noi il passaggio è largo circa due metri con una parte acqua, dall’altra uno strapiombo di centinaia di metri intorno la nebbia …. Anche oggi la nostra avventura è cominciata. Passata la diga, il sentiero s’inerpica sulla collina ripido e bagnato , camminiamo una mezzora, arriviamo davanti a una scala di legno tipo ferrata di montagna che ci permette di salire sul gigante. L’emozione e molto forte ci sediamo sui gradini e restiamo ad ascoltare il silenzio, ci immaginiamo di sentire l’eco delle voci degli operai che l’ hanno costruita ,degli eserciti che ci hanno marciato sopra . E’ sempre molto difficoltoso viaggiare organizzandosi da soli e volendo entrare veramente in contatto con i luoghi e le persone ma momenti come questo, avvolti in questa nebbiolina cinese, ti fanno dimenticare tutte le difficoltà. Pensi già alla prossima
tappa. Scattiamo il solito centinaio di foto e ci prepariamo alla discesa. A dir la verità abbiamo anche un po’ fame, arriviamo dalla famiglia dove dovremmo mangiare che sono ormai le undici, ci laviamo in cortile, visto che al mattino ci siamo lavati come i gatti con l’acqua della bottiglia di minerale. Finalmente ci sediamo sotto le fronde di un bellissimo ficus e facciamo colazio
ne–pranzo, come spesso ci succede nelle escursioni. Hanno cucinato per noi dei piatti a base di verdure del loro orto, fagiolini melanzane e altre verdure locali gli immancabili noudols e riso, le posate oramai ce le siamo dimenticate, inutile chiederle, in questo “ agriturismo “. Siamo diventati abbastanza abili con le bacchette le fame aguzz
a l’ingegno. La famiglia è molto cordiale e ci chiede notizie attraverso la guida che ci fa da traduttore, sono molto curiosi di sapere da dove veniamo come ci troviamo, e perché siamo così interessati a questo gigante che è lì da sempre, domina dall’alto la loro casa e per loro è di famiglia. Camminata per arrivare al nostro mezzo dove ci addormentiamo tutti, mentre l’autista ci porta verso una nuova avventura.
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